Negli anni ’90 esplose in tutto il mondo occidentale il fenomeno dei cosiddetti rave party, feste spesso illegali che potevano durare anche più giorni e che si svolgevano solitamente in ampi spazi abbandonati come capannoni, fabbriche e cantieri ai margini delle grandi città. Com’è noto in questo genere di feste girava musica elettronica a tutto volume, del tipo house e techno, e molta ecstasy, che è un po’ la droga simbolo di quella decade. La diffusione su larga scala di questa contro cultura creò un suo “stile” d’abbigliamento chiamato appunto “stile rave” fatto di pantaloni larghi e cascanti detti “paracadute”, t-shirt e felpe oversize, tute da ginnastica dai colori cangianti, piercing e sneakers.