Referendum sull’Aborto del 1978: Legge 194.

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Fino a metà degli anni ’70 in Italia abortire era ancora un reato e comportava molti rischi per la la salute della madre oltreché possibili conseguenze legali, basti pensare del resto che l’articolo 546 della legge allora in vigore puniva con la reclusione da due a cinque anni chi causava un aborto ad una donna consenziente, mentre l’articolo 547, sempre della stessa normativa, infliggeva da uno a quattro anni a quella donna che si procurava un aborto di sua iniziativa. Il referendum sull’aborto ci fu il 7 maggio del 1978 e anche a Roma prevalsero, almeno rispetto il quesito referendario inerente la “interruzione volontaria di gravidanza”, i voti a favore. Il risultato fu l’introduzione della legge 194 del 22 maggio 1978 che riconobbe alla donna il diritto ad interrompere, gratuitamente e nelle strutture pubbliche, la gravidanza indesiderata.

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