Nato a cavallo tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70 nei paesi anglosassoni sulla scia del “vecchio” movimento hippie, quello dei “freak” o degli “indiani metrpolitani” è stato un fenomeno che si è diffuso rapidamente anche qui in Italia. I freak, italianizzati col neologismo fricchettoni, inizialmente si amalgamarono attorno al mondo del rock e della controcultura in genere, contestavano il consumismo, la crescente industrializzazione, la logica del profitto e i valori borghesi. Insomma quello dei fricchettoni era, almeno inizialmente, un movimento spontaneo che ruotava intorno alla cultura underground e ai suoi miti, beat generation e star del rock in testa. Col tempo però i fricchettoni furono come assorbiti dal Movimento del ’77 che, politicizzando tutta la cultura alternativa dell’epoca, trasformò i nostri “indiani metropolitani” nella cosiddetta “ala creativa” delle nuove autonomie di estrema sinistra di quegli anni.