Negli anni ’70, a Roma cosi come in altre città italiane, andare al cinema era un’abitudine ormai consolidata tra i giovani come tra le famiglie. Malgrado la situazione economica non proprio prospera quindi al cinema non ci si rinunciava, o almeno, non ci si rinunciava del tutto. I film che giravano maggiormente nelle sale appartenevano più che altro ad un cinema di “genere” che spaziava dalla classica commedia all’italiana alle grandi produzioni a stelle e strisce, dai spaghetti western ai poliziotteschi fino al cinema horror. Buon successo di pubblico riscosse anche il cinema cosiddetto “impegnato”, pellicole quindi che trattavano per lo più tematiche a sfondo sociale, mentre, se vogliamo dall’altro verso, iniziava ad imporsi la commedia sexy sulla scia del successo (primissimi anni ’70) del filone “decamerotico”. Ecco alcuni film che godettero di grande popolarità nella Roma di quegli anni:
Altrimenti ci arrabbiamo (Marcello Fondato – 1974)
(scena della scazzottata in palestra – versione originale)
Altrimenti ci arrabbiamo! è una commedia del 1974 diretta da Marcello Fondato che vede protagonista la scatenata coppia formata da Bud Spencer e Terence Hill. Il film, molto popolare tra i giovanissimi dell’epoca, ruota tutto intorno ad una dune buggy (vetturette scoperte per le corse su sabbia) che i due amici rivali, un meccanico (Bud Spencer) e un camionista (Terence Hill), vincono a pari merito in una movimentata gara di rallycross. I due decidono di giocarsi tra loro l’ambito premio in un duello gastronomico a base di birra e salsicce, sfida che però viene interrotta sul più bello da una banda di malintenzionati che finisce col distruggere anche la dune buggy.. inutile dire che i nostri prodi non la prenderanno molto bene!
Airport ’77 (Jerry Jameson – 1977)
(official trailer – versione originale)
Airport ’77 è un film del filone catastrofico (molto in voga in quegli anni) diretto da Jerry Jameson ed interpretato, tra gli altri, dagli ottimi Jack Lemmon, James Stewart e Lee Grant. In occasione dell’inaugurazione di una magniloquente villa-museo un anziano milionario raduna, all’interno di un Jumbo Jet privato, parenti, amici e personalità varie insieme a opere d’arte di grande valore. Sono proprio quest’ultime a fare gola ad un gruppo di malintenzionati infiltrati tra il personale di questa lussuosa “nave del cielo”, dopo aver narcotizzato equipaggio e passeggieri infatti i malviventi dirottano l’aereo che finisce però col l’inabissarsi all’altezza del Triangolo delle Bermude. Sarà solo grazie al coraggio e al sangue freddo del Capitano Gallagher (Jack Lemmon) se i passeggeri ne usciranno vivi..
Alien (Ridley Scott – 1979)
(official trailer – versione originale)
Diretto nel 1979 da Ridley Scott, che qualche anno più tardi si supererà con “Blade Runner”, Alien è uno dei più celebrati, nonché fortunati, film di fantascienza della storia del cinema, tanto da diventare il capostipite di una popolare serie di film e fumetti con lo stesso nome. Al ritorno di una missione interplanetaria un equipaggio di astronauti capta un sos da un pianeta sconosciuto, una volta scesi a “terra” i nostri protagonisti dovranno confrontarsi con una specie aliena, chiamata “xenomorfa”, costituita da feroci predatori dotati di intelligenza ma incapaci di provare emozioni. Questi esseri alieni hanno tra l’altro la pessima abitudine di riprodursi come parassiti annidandosi nei corpi di altri esseri viventi e provocandone quindi la morte..
Amici miei (Mario Monicelli – 1975)
(scena degli imboscati alla festa – lo scherzo del Necchi – versione originale)
Amici miei è una commedia del 1975 diretta da Mario Monicelli con per protagonisti cinque inseparabili amici ormai sopra la cinquantina, c’è il conte Mascetti (Ugo Tognazzi), l’architetto Melandri (Gastone Moschin), il chirurgo Sassaroli (Adolfo Celi), il giornalista Perozzi (Philippe Noiret) e il barista Necchi (Dulio Del Prete). I nostri prodi in realtà non sembrano avere alcuna intenzione di cedere all’avanzare dell’età ed è così che organizzano tutta una serie di bravate, anche di cattivo gusto, dallo spirito goliardico e giovanilistico, come ad esempio quando, dai marciapiedi della stazione, schiaffeggiano i viaggiatori di un treno in partenza, oppure quando seminano il panico tra gli abitanti di un paesino decretando, travestiti da tecnici stradali, l’abbattimento delle case per far spazio ad una nuova autostrada..
Apocalypse Now (Francis Ford Coppola – 1979)
(scena attacco elicotteristico con sottofondo di Richard Wagner – versione originale)
Apocalypse Now è un film di Francis Ford Coppola del 1979 considerato una vera e propria pietra miliare nella storia dei film di guerra e più in generale del cinema drammatico. Il film narra la “discesa agli inferi” del capitano Willard (Martin Sheen) il quale viene spedito, dai suoi superiori, ai confini della Cambogia per una missione top secret, uccidere il colonnello Walter Kurtz (Marlon Brando) che, uscito con i suoi soldati dai ranghi dell’esercito americano, sta combattendo una sorta di guerra privata ai confini tra Vietnam e Cambogia. Scortato da alcuni uomini Willard risale tra molte difficoltà (siamo nel pieno della guerra in Vietnam) un lungo fiume fino ad individuare il colonnello Kurtz all’interno di una sorta di “tempio” protetto da una folta vegetazione e da numerosi indigeni armati. L’incontro tra il capitano e il tenebroso colonnello è storia del cinema..
Brutti Sporchi e Cattivi ( Ettore Scola – 1976)
(official trailer – versione originale)
Vincitore del premio per la Miglior Regia alla XXVIIII edizione del Festival di Cannes “Brutti, sporchi e cattivi” è una commedia dai toni grotteschi diretta, nel 1976, da Ettore Scola. Il film narra le vicende di una poverissima famiglia pugliese emigrata in una baraccopoli romana agli inizi degli anni settanta, qui tra squallore materiale (e soprattutto morale) si consumano le quotidiane angherie, rappresaglie, violenze tra i numerosi parenti del padre-padrone e dominus della situazione Giacinto Mazzatella, interpretato da un bravissimo Nino Manfredi, il quale è convinto che, sempre i suoi familiari, vogliano “farlo fuori” per rubargli il milione di lire che ha riscosso dall’assicurazione dopo aver perso un occhio.
C’eravamo tanto amati (Ettore Scola – 1974)
(official trailer – versione originale)
C’eravamo tanto amati è una riuscita commedia del 1974 firmata da Ettore Scola che racconta, attraverso le vicende dei suoi protagonisti, trent’anni di storia italiana. Antonio, Gianni e Nicola dopo aver combattuto come partigiani ed aver maturato insieme ferventi ideali una volta finita la guerra si perdono di vista. Antonio (Nino Manfredi) fa il portantino al San Camillo, Gianni (Vittorio Gassman) è un avvocato sposato alla figlia di un ricco costruttore privo di scrupoli, mentre Nicola (Stefano Satta Flores) fa l’insegnante a Nocera Inferiore e, forse a causa di un eccessivo idealismo, passa da una delusione all’altra. Un bel giorno, dopo parecchi anni, i tre si incontrano di nuovo e con loro appare anche Luciana (Stefania Sandrelli) contesa, in gioventù, tra Antonio, il portantino, e Gianni, il ricco avvocato..
Dalla Cina con Furore (Lo Wei – 1972)
(Bruce Lee vs scuola giapponese – versione doppiata in italiano)
Seguito di “Il furore della Cina colpisce ancora” e anticipatore de “L’urlo di Chen terrorizza anche l’occidente”, “Dalla Cina con Furore” è il film che diede enorme popolarità internazionale al suo protagonista, Bruce Lee. La pellicola, diretta nel 1972 da Lo Wei, oltre a valorizzare le eccezionali qualità agonistiche del protagonista, mette in risalto anche il particolare stile recitativo di Bruce Lee, elegante ed originale al punto da rappresentare, ancora oggi, una vetta insuperata in tutto il filone dei film dedicati alle arti marziali. La storia ruota tutta intorno al giovane e coraggioso Chen, impegnato nella vendetta per la morte del suo anziano maestro ucciso dai giapponesi.
Er Monnezza (registi vari)
(scena del colloquio tra il Monnezza e il medico del manicomio – versione originale)
Tuta da meccanico, capelli ricci e neri, barba folta, scarpe bianche di marca Adidas, tifoso della Roma e non troppo “elegante” nel modo di esprimersi, questo se vogliamo è un po’ l’identikit de Er Monnezza (soprannome di Sergio Marazzi), popolarissimo personaggio trash del grande schermo interpretato dal bravo, e compianto, Tomas Milian (Tomás Quintín Rodríguez Milián – L’Avana, 3 marzo 1933 – Miami, 22 marzo 2017). Creato dallo sceneggiatore Dardano Sacchetti e dal regista Umberto Lenzi, Er Monnezza è un personaggio squisitamente anni ’70 protagonista di film come “Il trucido e lo sbirro”, diretto da Umberto Lenzi nel ‘76, “La banda del trucido”, diretto l’anno successivo da Stelvio Massi, “La banda del gobbo”, diretto sempre da Lenzi nel ‘77, e infine “Il lupo e l’agnello” di Francesco Massaro del 1980.
Fantozzi (registi vari)
(scena del risveglio a tempo di record del ragioner Fantozzi – versione originale)
Fantozzi è una fortunata commedia del 1975 diretta da Luciano Salce ed interpretata da Paolo Villaggio. Il film, a cui ne seguiranno diversi altri, è un adattamento di due best seller scritti dallo stesso Villaggio, “Fantozzi” e “Il secondo tragico libro di Fantozzi”. La storia ruota tutta intorno al ragionier Ugo Fantozzi, un umile impiegato di una non meglio precisata “Megaditta” tanto servile nei confronti dei superiori quanto ignorato dai propri colleghi. Al povero Fantozzi non gli va bene neanche quando torna a casa dove ad attenderlo c’è la bruttina e sfiorita signora Pina e la ancor più bruttina figlia Mariangela. Fantozzi è uno di quei film che è riuscito ad entrare cosi prepotentemente nell’immaginario collettivo tanto che “fantozziano” è un termine ormai di uso comune che sta ad indicare atteggiamenti o situazioni più o meno riconducibili a quelle che era solito affrontare quotidianamente il nostro povero ragioniere..
Giù la testa (Sergio Leone – 1971)
(scena della rapina alla diligenza – versione originale)
Giù la testa, diretto da Sergio Leone nel 1971, è il secondo film della cosiddetta “trilogia del tempo”, preceduto da “C’era una volta il West” e seguito da “C’era una volta in America”. La pellicola è ambientata nel Messico del 1913, ai tempi della rivoluzione zapatista, e ruota tutta intorno a Juan Miranda, un bandito messicano padre di cinque figli, interpretato dall’ottimo Rod Steiger, e ad un irlandese, John Mallory, che ha la faccia dell’altrettanto bravo James Coburn. I due inizialmente si mettono insieme per svaligiare una banca, ma finiscono, dopo tutta una serie di traversie, col partecipare e infine aderire alla rivoluzione messicana. Giù la testa è considerato, per molti aspetti, uno tra i film più “politici” in assoluto di Sergio Leone..
Grease (Randal Kleiser – 1978)
(scena “You’re The One That I Want” – versione originale)
Diretto nel 1978 da Randal Kleiser, ed interpretato da John Travolta e Olivia Newton-John, Grease è senza alcun dubbio uno dei musical più famosi e celebrati di tutti i tempi. La storia, ambientata nell’America degli anni ’50, inizia con delle vacanze estive dove si conoscono, innamorandosi a vicenda, Danny (John Travolta), un giovanotto alla moda con la fama da “duro” e Sandy (Olivia Newton-John), una bella e un po’ ingenua ragazza australiana. Finita la vacanza Sandy deve però far ritorno a casa, in Australia, e i due sembrano destinati a non vedersi più. Le cose cambiano quando la famiglia di Sandy è costretta a trasferirsi negli Stati Uniti e la ragazza finisce con l’iscriversi nella stessa scuola di Danny.. i due si incontrano di nuovo!
Guerre stellari (George Lucas – dal 1977)
(official trailer – versione originale)
Star Wars (Guerre stellari) è un film del 1977 diretto da George Lucas, il primo della cosiddetta “trilogia originale” composta, oltre che da “Guerre stellari”, da “L’Impero colpisce ancora” e “Il ritorno dello Jedi”. Si perché, com’è noto, “Star Wars” è una vera e propria saga dal successo esorbitante, e pensare che inizialmente il film, oltre a causare problemi di salute allo stesso Lucas per via dello stress, fu accolto tiepidamente dalla critica e proiettato in solo una quarantina di cinema in tutti gli Usa. L’intuizione che ha fatto la fortuna di “Star Wars” è probabilmente stata quella di fondere elementi presi da cinema, fumetti e televisione, cosa questa che faceva storcere il naso ai “puristi” della settima arte, che dovettero comunque ricredersi visto che, lo stesso tipo di contaminazione tra linguaggi “alti” e cultura popolare, sarà ampliamente ripresa più tardi da molto cinema cosiddetto “d’autore”.
Il malato immaginario (Tonino Cervi – 1979)
(scena del maxi clistere del dottor Purgone – versione originale)
Il malato immaginario è una commedia del 1979 diretta da Tonino Cervi che vede, nel ruolo del protagonista, un Alberto Sordi in grande spolvero. La trama del film ha per sfondo la Roma povera e violenta di fine ‘600 e ruota tutta intorno a Don Argante (Alberto Sordi), un ricco proprietario terriero che a quanto pare era talmente spaventato dalla società nella quale viveva da chiudersi dentro casa e darsi malato. Tutt’intorno al nostro Argante troviamo una schiera di personaggi più che altro interessati a partire dalla moglie Lucrezia (Marina Vlady), che lo vuole morto per intascare l’eredità, fino ai vari dottori dai sistemi di cura a dir poco “originali”. Le uniche persone che in realtà vogliono bene ad Argante sono la figlia Angelica (Giuliana De Sio) e la serva Tonina (Laura Antonelli), che saranno anche le uniche due beneficiarie dei soldi di Don Argante una volta che questi escogiterà un piano per fare un po’ di pulizia intorno a se.
Il padrino (Francis Ford Coppola – 1972)
(scene varie con il sottofondo di “The Godfather Theme” di Nino Rota)
Il padrino è un film del 1972 di Francis Ford Coppola tratto dal best-seller di Mario Puzo e sorretto dalla celeberrima colonna sonora di Nino Rota. Il Padrino è da sempre considerato uno tra i massimi capolavori del cinema statunitense, per l’American Film Institute è infatti il terzo su cento (dopo Quarto potere di Orson Welles e Casablanca di Michael Curtiz), mentre per l’altra prestigiosa lista curata dalla rivista Empire è addirittura primo su un elenco di cinquecento titoli. La pellicola è ambientata a New York, a cavallo tra gli anni ‘40 e gli anni ’50. Il protagonista è don Vito Corleone, interpretato da uno straordinario Marlon Brando, capo di una delle più potenti organizzazioni criminali della Grande Mela. Quando don Vito rimane vittima di un attentato da parte di un boss rivale, il figlio Michael Corleone (Al Pacino) comincia l’ascesa nell’impero criminale della famiglia, fino a diventarne il capo indiscusso.
Incontri ravvicinati del terzo tipo (Steven Spielberg – 1977)
(trailer edizione speciale – italiano)
Incontri ravvicinati del terzo tipo è un film di fantascienza del 1977 firmato da Steven Spielberg. Il titolo del film deriva dalla “classificazione degli incontri ravvicinati” elaborata dall’astrofisico Josef Allen Hynek, in cui per “incontro ravvicinato del terzo tipo” si intende una osservazione di esseri animati dei quali si ignora completamente l’origine. Il film racconta lo straordinario confronto tra l’uomo e l’extraterrestre attraverso una narrazione quasi favolistica. Fu lo stesso Spielberg ad affermare a proposito del film: «Volevo una storia molto semplice, vissuta da una persona qualunque, che doveva essere testimone di un evento straordinario, un’esperienza di quelle che cambiano completamente la vita». La pellicola per molti aspetti ribalta certa letteratura di fantascienza che aveva dominato sino ad allora, gli alieni infatti in questo film hanno atteggiamenti amichevoli e per nulla minacciosi o distruttivi.
I guerrieri della Notte (Walter Hill – 1979)
(sigla iniziale del film con “The Warriors” di Barry De Vorzon – versione in italiano)
I guerrieri della notte è una pellicola del 1979 diretta da Walter Hill e, nel suo genere, considerata un autentico cult movie. Il film racconta di un maxi raduno delle bande giovanili di New York avvenuto in una notte d’estate senza luna ed indetto da Cyrus, personaggio dal forte carisma il cui sogno era di unire gli oltre 60.000 affiliati alle gang metropolitane per sconfiggere, tutti insieme, polizia e crimine organizzato e mettere cosi le mani sulla città. Durante il meeting però qualcuno spara al potente Cyrus, la colpa dell’omicidio ricade sulla banda di Coney Island, i Warriors, scatta cosi una spettacolare caccia all’uomo da parte di tutte le altre gang mentre i nostri “guerrieri” tentano, tra mille difficoltà, di riparare nel loro territorio.
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (Elio Petri – 1970)
(scena finale del film – versione restaurata)
Vincitore del Premio Oscar come miglior film straniero nel 1971 e del Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes dello stesso anno, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto è un film del 1970 diretto da Elio Petri ed interpretato dal sempre bravissimo Gian Maria Volonté. Il capo della squadra omicidi di una grande città, soprannominato il “dottore”, viene promosso a una carica ancora più alta. Proprio nel giorno della promozione, questo super poliziotto (Gian Maria Volonté), all’apparenza molto sicuro di se, uccide la propria amante (Florinda Bolkan) dalla quale è stato deriso. Anziché preoccuparsi di non lasciare tracce del delitto, l’assassino, certo di essere al di sopra di ogni sospetto in virtù della sua posizione, si impegna paradossalmente a moltiplicare gli indizi a proprio carico. Le indagini intraprese dai suoi collaboratori, come egli stesso aveva previsto, non lo sfioreranno neppure.
Jesus Christ Superstar (Norman Jewison – 1973)
(official trailer – versione originale)
Jesus Christ Superstar è un famosissimo musical del 1973 diretto da Norman Jewison. Il film è interamente cantato, senza quindi dialoghi parlati, per questo motivo gli stessi autori lo hanno definito una “rock opera”. La pellicola racconta gli ultimi sette giorni di vita di Gesù, messi in scena, sotto forma di musical, da un gruppo di hippy e narrati dalla prospettiva originale di un Giuda Iscariota. I protagonisti del film sono Gesù (Ted Neeley), rappresentato come una figura molto umana e poco divina, Giuda Iscariota (Carl Anderson), rivalutato al punto da essere raffigurato non più come un traditore, ma vittima suo malgrado, e infine l’amorevole Maria Maddalena (Yvonne Elliman). Come nell’opera teatrale Gesù non fa miracoli (fatto unico in un film sulla vita di Cristo) e non compare neanche Maria, sua madre.
King Kong (John Guillermin – 1976)
(scena del sacrificio di Jessica Lange – versione restaurata)
King Kong, remake del classico del 1933, è un film del 1976 di John Guillermin ricordato soprattutto per gli effetti speciali animatronici di Carlo Rambaldi e per essere stata la pellicola con cui ha debuttato Jessica Lange. Il paleontologo Jack Prescott (Jeff Bridges) si imbarca clandestinamente su una nave petrolifera alla ricerca di un’isola misteriosa nell’Oceano Indiano. Dopo una tempesta, viene raccolta sulla nave anche una giovane attrice di nome Dwan (Jessica Lange). Giunti nell’isola che, contrariamente alle attese, è abitata, gli indigeni rapiscono Dwan e la offrono a Kong, un enorme gorilla che venerano come divinità. Jack riesce, grazie al suo coraggio e alla sua tenacia, a salvare la ragazza, mentre la compagnia petrolifera incatena Kong e lo porta a New York nella speranza di lucrarci sopra.
L’Esorcista (William Friedkin – 1973)
(trailer originale in lingua inglese)
L’esorcista è un film del 1973 di William Friedkin considerato una pietra miliare del genere drammatico-horror. Il film, popolare al punto da avere un certo impatto anche a livello culturale, ruota tutto intorno a Regan (Linda Blair), una ragazzina di soli dodici anni figlia di una attrice che, in occasione di un ricevimento in casa, inizia a dare chiari segni di disturbo mentale. La madre (Ellen Burstyn), preoccupata, si rivolge a diversi medici che però non riescono a formulare una diagnosi. A questo punto sempre la madre, benché atea, si rivolge al padre gesuita Damien Karras (Jason Miller), laureato in medicina e specializzato in psichiatria, il quale in base a tutta una serie di evidenze (Regan riesce infatti a parlare in latino e francese antico oppure al contrario) contestualizza il caso come “possessione demoniaca”..
La Febbre del Sabato sera (John Badham – 1977)
(scene varie con il sottofondo di “Night Fever” dei Bee Gees – versione restaurata)
La febbre del sabato sera è un film musicale del 1977 diretto da John Badham. La pellicola ruota tutta intorno al suo protagonista, Tony Manero (John Travolta), un giovane di New York impiegato in un colorificio che ama scatenarsi il sabato sera in discoteca. Una volta in pedana infatti Tony si trasforma e diventa affascinante e trascinatore al punto da essere osannato da uno stuolo di ragazze. Il sabato sera però non è solo ballo e divertimento ma anche alcol e corse in macchina, ed è infatti in un contesto di questo tipo che un amico di Tony cade dal ponte di Brooklyn e muore. La tragedia cosi come la riluttanza dell’unica ragazza che lo interessa veramente, Stephahie Mangano (Karen Lynn Gorney), più matura di lui, induce Tony a crescere e a guardare alla vita in modo più consapevole. Il film deve parte del suo enorme successo anche alla riuscita, e popolarissima, colonna sonora firmata dai Bee Gees.
Lo chiamavono Trinità.. (Enzo Barboni – 1970)
(sigla iniziale del film con la colonna sonora di Franco Micalizzi – versione originale)
Lo chiamavano Trinità… è un western all’italiana in versione comica firmato, nel 1970, da Enzo Barboni. Il film, che nello stile vuole ricordare gli spaghetti-western, in realtà è una specie di divertente parodia di questi ultimi, tanto è vero che le sparatorie sono sostituite dalle vigorose scazzottate della collaudata coppia Bud Spencer e Terence Hill. La storia ruota intorno a Trinità (Terence Hill), un pistolero pigro ma dal cuore d’oro, che vaga per il deserto sdraiato su una specie di slitta trainata dal suo cavallo. Una volta giunto in uno sperduto villaggio Trinità trova, nelle insolite vesti di sceriffo, suo fratello (Bud Spencer). In realtà il fratello ha accettato l’incarico da sceriffo per poter mettere a segno impunemente un colpo ai danni di un ricco proprietario terriero della zona. I due fratelli però, loro malgrado, si troveranno a dover difendere la locale comunità mormona dalle violenze proprio del proprietario terriero e dei suoi scagnozzi…
Lo Squalo (Steven Spielberg – 1975)
(scena finale del film – versione doppiata in italiano)
Lo squalo è un film del 1975 che porta la firma di Steven Spielberg, la sua uscita è considerata come un momento di svolta nella storia del cinema americano e della cosiddetta “New Hollywood”. Il film è ambientato ad Amity, un’isoletta californiana del Pacifico che vive di turismo balneare. Una sera, nel corso di un party in spiaggia, una ragazza, Christine, si avventura in mare e viene dilaniata da uno squalo. Lo sceriffo Martin Brody (Roy Scheider) vorrebbe chiudere le spiagge ma il sindaco, preoccupato per gli effetti sul turismo, prende tempo. Quando il pescecane uccide una seconda persona e una folla invade le spiaggie spinta da curiosità morbosa, lo sceriffo ingaggia l’anziano pescatore Quint (Robert Shaw) che, insieme ad un esperto inviato dall’Istituto Oceanografico, dovranno studiare una strategia per affrontare l’enorme ed aggressivo squalo bianco.
Malizia (Salvatore Samperi – 1973)
(official trailer – versione originale)
Malizia è una pellicola del 1973 diretta da Salvatore Samperi che rientra nel filone della più classica commedia erotica all’italiana. Il film, che consacrò la sensuale Laura Antonelli come icona sexy del grande schermo, ebbe un grande successo di pubblico tanto da diventare un modello per una lunga serie di film successivi. La storia è ambientata nella Acireale di fine anni ’50, il cavalier Ignazio La Brocca (Turi Ferro) è un commerciante di tessuti rimasto vedovo e padre di tre figli maschi, il giorno stesso dei funerali della moglie capita in casa sua una giovane cameriera, Angela La Barbera (Laura Antonelli), di cui il nostro commerciante si invaghisce al punto da volerla sposare. La ragazza accetta la proposta di matrimonio a patto però che anche i figli siano d’accordo.. ad approfittare della situazione sarà il giovane Nino (Alessandro Momo).
Non aprite quella porta (Tobe Hooper – 1974)
(official trailer – versione originale)
Non aprite quella porta è un horror indipendente a basso costo del 1974 diretto da Tobe Hooper che ebbe un eccezionale successo di pubblico al punto da diventare uno tra i film del genere splatter più famosi di sempre. Girato con un linguaggio simile a quello dei documentari per amplificare l’effetto “realtà” il film è stato presentato al Festival di Cannes del 1975 (Quinzaine des Réalisateurs). La trama racconta di cinque ragazzi texani che, durante un viaggio, finiscono tra le grinfie di una famiglia di psicopatici cannibali tra i cui componenti spicca Leatherface (Gunnar Hansen), destinato a diventare uno dei più famosi assassini seriali del cinema dell’orrore soprattutto per via del suo look: maschera di pelle umana, grembiule da macellaio insanguinato e immancabile motosega con la quale infligge inenarrabili mutilazioni alle proprie vittime.
Profondo Rosso (Dario Argento – 1975)
(titoli di testa del film con la colonna sonora dei Goblin – versione originale)
Profondo rosso è una pellicola del genere horror diretta, nel 1975, da Dario Argento. Il film rappresenta una specie di ponte nella produzione cinematografica del regista tra l’iniziale fase thriller (L’uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove code e Quattro mosche di velluto grigio) e quella spiccatamente horror che sarà inaugurata, due anni più tardi, da Suspiria. La storia del film ruota intorno a Marc Daly (David Hemmings), un giovane pianista che assiste casualmente all’omicidio di una sensitiva tedesca senza però riuscire a vedere in faccia l’assassino. Mentre Marc indaga per conto suo aiutato dalla giornalista Gianna Grezzi (Daria Nicolodi) le persone con cui viene in contatto cominciano ad essere assassinate una dopo l’altra.. la verità è insospettabile! Il film si avvale degli effetti speciali di Carlo Rambaldi e di una efficace colonna sonora firmata dal gruppo rock progressive dei Goblin.
Profumo di donna (Dino Risi – 1974)
(official trailer – versione originale)
Profumo di donna è una commedia del 1974 diretta da Dino Risi con per protagonista un Vittorio Gasman in splendida forma. Il capitano Fausto Consolo (Vittorio Gassman) e il tenente Vincenzo (Torindo Bernardi) sono rimasti ciechi per l’esplosione accidentale di una granata. Stanchi della loro condizione i due ufficiali hanno deciso di suicidarsi e, di conseguenza, il Consolo parte da Torino per raggiungere l’amico Vincenzo a Napoli. Ad accompagnare il nostro esuberante capitano c’è il soldatino Bertazzi Giovanni (Alessandro Momo). Una volta a Napoli, dopo aver fatto tappa a Genova e Roma, il Consolo incontra Vincenzo e i due provano, in modo un po’ maldestro, di realizzare i loro intenti suicidi senza però riuscirci.. a questo punto il nostro capitano inizia a “vedere” la sua vita sotto una nuova prospettiva e accetta le attenzione della giovane Sara (Agostina Belli) che vorrebbe prendersi cura di lui.
Rocky (John G. Avildsen – 1976)
(scene del film con la colonna sonora di Bill Conti – versione originale)
Rocky è un film del 1976 diretto da John G. Avildsen, scritto ed interpretato da Sylvester Stallone. Il film a basso costo e realizzato in appena 28 giorni ebbe un successo clamoroso al punto da fare di Stallone, allora attore semi sconosciuto, il terzo uomo nella storia del cinema (dopo due leggende come Charlie Chaplin e Orson Welles) a ricevere la nomination all’Oscar per lo stesso film sia come sceneggiatore che come attore (la pellicola vinse infine tre Oscar compreso miglior film e miglior regia). La storia ruota tutta intorno a Rocky Balboa (Sylvester Stallone), un pugile italo americano di poche speranze a cui il campione del mondo dei pesi massimi Apollo Creed (Carl Weathers) offre una chance per riscattarsi. Rocky accetta e vince la sua sfida anche perché sospinto dal grande amore che nutre per la timidissima Adriana Pennino (Talia Shire). Indimenticabile la colonna sonora di Bill Conti.
Roma a Mano Armata (Umberto Lenzi – 1976)
(official trailer – versione originale)
Roma a mano armata è un film del 1976 diretto da Umberto Lenzi che fa parte del genere cosiddetto “poliziottesco” (film, molto in voga negli anni ’70, che si basavano sovente su fatti di cronaca nera sviluppati però in chiave trash). La pellicola, ambientata in una Roma cupa e violenta, ha il suo perno nel capo della “squadra omicidi”, il commissario Tanzi (Maurizio Merli), il quale è convinto che per combattere la criminalità la polizia debba utilizzare le maniere forti. Dopo il brutale pestaggio di un pregiudicato, un certo Vincenzo Moretto detto il Gobbo (Tomás Milián), il commissario Tanzi viene allontanato dalla omicidi e gli viene affibbiato un incarico amministrativo. Il nostro commissario però non è tipo da starsene dietro a una scrivania, per cui, noncurante degli ordini, affronta e sgomina diversi criminali fino ad avere finalmente la meglio sulla temibile banda del Gobbo.