Gli anni ’90 dal punto di vista del panorama automobilistico e motociclistico sono stati per lo più nel segno della continuità rispetto la decade che li ha preceduti. Se gli anni ’80 infatti videro tutta una serie di novità, l’introduzione dell’utilizzo della plastica nelle automobili e l’invasione dei marchi giapponesi nel mondo delle due ruote, lo stesso non si può dire per gli anni ’90 che si mossero più che altro all’interno di confini già delineati. Comunque anche questo decennio ha mostrato alcuni aspetti originali e distintivi rispetto le decadi precedenti, nel mondo delle piccole auto da città infatti si impongono alcune monovolume dal design moderno come la Renault Twingo e la Smart, mentre nell’ambito delle due ruote, oltre agli scooter che la fanno da padrone, si fanno apprezzare particolari motociclette dal design essenziale (naked o nude) come la Ducati Monster.
Alfa Romeo 156: la berlina dallo stile sportivo quattro volte campione europeo turismo…
L’Alfa Romeo 156 è una berlina di buon successo prodotta dalla Alfa Romeo tra il 1997 e il 2005. La vettura, disegnata da Walter de Silva, ha una linea particolarmente armoniosa e al contempo aggressiva, la 156 infatti abbandona completamente lo stile spigoloso e a cuneo che aveva caratterizzato il modello precedente, la Alfa 155, in favore di una linea più morbida e dalle linee tese. Caratteristica particolare della 156 è data poi dallo spostamento delle maniglie delle portiere posteriori in una posizione integrata con i finestrini laterali, tale da renderne difficile l’individuazione ad un primo sguardo. Come la 155 anche la 156 fu ben presto impegnata in numerosi campionati sportivi, in particolare fu nel Campionato Europeo Turismo che ottenne i maggiori successi vincendo ben quattro titoli consecutivi.
Audi A4: la fortunata berlina tedesca dalle linee morbide e dal design pulito…
L’Audi A4 è una vettura di fascia medio alta prodotta dalla casa automobilistica tedesca Audi a partire dal 1994. Erede della Audi 80, la prima generazione di A4 fu prodotta praticamente per buona parte degli anni ’90 (dal 1994 al 2000). Questa prima serie condivideva il telaio ed altre parti meccaniche con la Audi Passat, dalla quale però differiva in particolari e rifiniture per non andare a competere nello stesso segmento di mercato. Nel corso della sua ormai lunga storia (l’Audi A4 infatti è un modello giunto alla quinta generazione e tutt’oggi in produzione) la vettura è stata impiegata in diverse competizioni sportive dove è riuscita a portare a casa numerosi premi anche prestigiosi. Solo negli anni ’90 l’Audi A4 conquista il primo posto nel World Touring Car Cup ’95 (pilota Frank Biela) e il primo posto nel Campionato Italiano Superturismo del 1996 (pilota Rinaldo Capello).
BMW Z3: la seducente biposto lanciata da Pierce Brosnan nel film “James Bond GoldenEye”…
La BMW Z3 è una accattivante vettura sportiva a due posti prodotta dalla casa automobilistica BMW dal 1996 al 2002 e proposta sia come roadster che come coupé. Presentata dapprima con carrozzeria aperta la Z3 fu la prima roadster in assoluto a essere commercializzata dalla casa tedesca. Il modello fu introdotto nel mercato poco dopo essere stato utilizzato a scopo di lancio nel fortunato film d’azione “James Bond GoldenEye” diretto da Martin Campbell e interpretato da Pierce Brosnan. Posto di guida arretrato (a ridosso del retrotreno), sfoghi d’aria laterali a “branchie di squalo” e design filante sono le caratteristiche che fecero della Z3 un’auto particolarmente alla “moda” soprattutto tra i giovani, anche se il prezzo non proprio accessibile del veicolo faceva sì che la Z3 in realtà rimanesse per molti più che altro un sogno nel cassetto.
Fiat Barchetta: la spider di casa Fiat che raggiungeva i 100 km/h in meno di 9 secondi…
La Fiat Barchetta è una spider di casa FIAT prodotta dal 1994 al 2005. Il modello, per il marchio torinese, ha rappresentato un ritorno nel campo delle spider dopo un lungo periodo di assenza. Il disegno della Barchetta è nato nel 1994 per opera di un designer greco, Andreas Zapatinas, che ha fatto i suoi primi schizzi già a partire dal 1990 ispirandosi alla Ferrari 166 MM. In realtà inizialmente i progetti per la Barchetta erano due ed avevano entrambi i nomi di una pizza, la Marinara dalla quale è uscita la forma definitiva della Fiat Barchetta, e la Diavola, una rivisitazione per la Fiat Coupé di Chris Bangle che però non andò mai in produzione. La vettura fu progettata a partire dal telaio della Fiat Punto con passo accorciato ed era dotata di un propulsore dalle ottime performance, la Fiat Barchetta infatti poteva spingersi oltre i 200 km/h con uno scatto di 0-100 in poco meno di 9 secondi.
Fiat Bravo e Brava: la coppietta di successo eletta nel 1996 “Auto dell’Anno”…
Le Fiat Bravo e Brava sono due vetture compatte prodotte negli stabilimenti Fiat di Cassino dal 1995 al 2001. Eredi della Fiat Tipo, Bravo e Brava avevano in realtà caratteristiche diverse soprattutto a livello di carrozzeria, la Bravo era una berlina due volumi a tre porte, mentre la Brava una berlina due volumi e mezzo a cinque porte. Le due vetture furono commercializzate insieme a partire dal settembre ’95 e fu subito successo, nei primi mesi di vita infatti Bravo e Brava riuscirono a vendere 220.000 unità in tutta Europa di cui 90.000 solo in Italia. L’anno successivo, anche in virtù della loro partenza sprint su diversi mercati del vecchio continente, le due vetture furono elette “Auto dell’anno”. Tra le caratteristiche più innovative di Bravo e Brava c’erano senz’altro le soluzioni adottate per le luci posteriori di entrambi i modelli, un grande fanale tondeggiante per la Bravo e tre sottili “strisce” per la Brava.
Fiat Multipla: la spaziosa monovolume esposta al Museum of Modern Art di New York…
La Fiat Multipla è una capiente monovolume prodotta dalla FIAT dal 1998 al 2010. Fin dal suo esordio la Multipla ha cambiato la tradizionale struttura dei veicoli multi uso, caratterizzati cioè dalle classiche tre fila di coppie sedili, adottando sei sedili individuali su due fila. Questo accorgimento ha permesso alla Multipla di creare lo spazio necessario per un grande bagagliaio (430/1300 litri con sedili posteriori reclinati) a fronte di una lunghezza complessiva del veicolo inferiore ai quattro metri. Dal punto di vista stilistico la carrozzeria della monovolume si distingue per un design compatto dove spicca il vistoso “scalino” tra cofano e parabrezza. Nel 1999 il Museum of Modern Art di New York ha inserito la vettura nella sua mostra “Different Roads” come uno degli esempi delle nuove tendenze della motorizzazione di massa.
Fiat Punto: la famosa utilitaria disegnata nella sua versione originale da Giorgetto Giugiaro…
Fiat Punto è una fortunata serie di autovetture di tipo utilitaria prodotta dalla Fiat a partire dal 1993. Nata come erede della Fiat Uno la prima versione della Punto porta la firma del noto designer Giorgetto Giugiaro. L’accoglienza della critica e del pubblico furono, nei confronti dell’auto, sin da subito positive tanto è vero che la Punto riuscì ad aggiudicarsi nel 1995 l’ambito riconoscimento “Auto dell’anno”. Anche le vendite non tardarono ad arrivare, il modello infatti, un anno e mezzo dopo il suo esordio era già stato venduto in un milione e mezzo di esemplari. La carrozzeria, a tre e cinque porte, aveva un design affusolato dal carattere sportivo, curati risultavano (almeno rispetto gli standard dell’epoca per macchine dello stesso segmento) anche gli interni e la sicurezza.
Lancia Y: l’accattivante city car di casa Lancia degna erede della Y10…
La Lancia Y è una city car dal design seducente prodotta dalla casa automobilistica Lancia dal 1995 al 2003. Il progetto della vettura nacque qualche anno prima del suo debutto quando i responsabili del marchio Lancia decisero che era ormai giunta l’ora di mandare in pensione, dopo anni di successi, la fortunata Y10. La nuova Y doveva essere un’auto dalla carrozzeria originale ma al contempo doveva richiamare alla mente anche le sue progenitrici, vale a dire la Lancia Ardea, la Lancia Appia e ovviamente la più moderna Lancia Y10. Esternamente l’auto si caratterizzava per un design di carattere fatto di linee arcuate, tese e convergenti. Molto ben rifiniti ed assemblati risultavano anche gli interni con plastiche soft-touch (una chicca all’epoca per una vettura di questo segmento), quadro strumenti in posizione centrale e una nutrita serie di accessori e personalizzazioni.
Nissan Micra: la giapponesina tondeggiante eletta nel 1993 “Auto dell’anno”.
La Nissan Micra è una utilitaria di piccole dimensioni prodotta dalla casa automobilistica Nissan a partire dal 1982. In realtà la vettura è stata commercializzata nel corso del tempo in diverse versioni ma è soprattutto la seconda serie (1992 – 2002), conosciuta anche come Micra K11, che godette di un grande successo sia a livello di pubblico che di critica. La K11, più piccola e compatta rispetto la Micra precedente, si caratterizzava soprattutto per le linee morbide e arrotondate del suo design. L’anno successivo al suo debutto, nel 1993, la Micra K11 vinse non a caso il premio “Auto dell’anno” (prima autovettura di produzione nipponica ad aggiudicarsi l’ambito riconoscimento) e il premio “World car 1993”. Uno dei motivi che favorì, tra l’altro, il successo della Micra K11 era rappresentato anche dalla ricca dotazione di optional e di dispositivi di sicurezza di cui il modello era dotato rispetto gli standard dell’epoca.
Opel Astra: la berlina di fascia media nata per prendere il posto della Kadett…
La Opel Astra è una berlina prodotta a partire dal 1991 dalla casa automobilistica Opel. Nata per prendere il posto della Kadett, la gamma della Opel Astra è arrivata fino ai giorni nostri attraverso cinque serie che hanno via via consacrato il modello come uno dei rivali più agguerriti del best-seller per eccellenza della sua categoria, la Volkswagen Golf. La Opel Astra, almeno nella sua prima serie, quella per intenderci che andò in produzione dal 1991 al 1998, si caratterizzava per un design dall’impostazione piuttosto tradizionale, una vettura quindi non particolarmente originale che guardava ad un target di tipo “generalista”. Disponibile a tre o cinque porte l’Astra infatti ricordava abbastanza da vicino la precedente Kadett E, la scelta fu fatta per non stravolgere del tutto le linee di una vettura come la Kadett E appunto che aveva ottenuto un buon riscontro commerciale sui mercati europei e non solo.
Opel Omega Lotus: una delle berline degli inizi anni ’90 più veloci al mondo…
La Opel Omega Lotus è una sportiva derivata dalla Opel Omega nata dalla collaborazione tra Lotus (che all’epoca era di proprietà del gruppo General Motors) e Opel. Presentata al Salone dell’automobile di Ginevra del 1989 come versione sportiva di punta della gamma Omega, la produzione dell’auto iniziò nel 1990 e terminò quattro anni più tardi, nel 1994. La Omega Lotus è stata la berlina più veloce al mondo nel suo primo periodo di commercializzazione (fino più o meno alla fine del ‘91). Grazie alla sua grande potenza (montava un sei cilindri in linea sovralimentato con due turbine Garrett T25) era capace di arrivare a 283 km/h e a raggiungere i 100 km/h, con partenza da fermo, in soli 5.3 secondi. È stata una delle poche berline in grado di rivaleggiare con la BMW M5 e la Mercedes 500E.
Renault Clio: la piccola di casa Renault nata per prendere il posto della Supercinque…
La Renault Clio è una popolare city car prodotta a partire dal 1990 dalla casa automobilistica francese Renault. La prima serie della Clio nasce con l’arduo compito di sostituire sul mercato la Supercinque, una delle utilitarie più vendute in Europa, ma ormai anche decisamente datata visto che il modello derivava direttamente dalla vecchia Renault 5, un’auto che ha visto la luce nel lontano 1972. La seconda serie della Clio invece subentrò alla prima solo alla fine degli anni ‘90, e precisamente nel marzo del 1998. A tutt’oggi si tratta della serie più longeva in quanto, anche con l’avvento della terza serie, avvenuto nel 2005, essa ha continuato ad essere prodotta con la denominazione di Clio Storia fino al 2012. La Renault Clio ha avuto, nel corso del tempo, anche un certo successo nelle competizioni automobilistiche.
Renault Twingo: la prima city car con le sembianze di una piccola monovolume…
La Renault Twingo è una riuscita city car di casa Renault prodotta a partire dal 1993. L’originale nome dell’auto, Twingo, nasce dall’incrocio delle parole “twist” e “tango”. Creata per prendere il posto della popolarissima Renault 4, la Twingo ha conosciuto fin dal suo esordio un certo successo, sia a livello di pubblico che di critica. La prima generazione dell’auto aveva come principale caratteristica quella di declinare il concetto di monovolume nel segmento delle piccole utilitarie da città che, almeno fino ad allora, avevano una impostazione più tradizionale (basti pensare per esempio alle competitor Fiat Cinquecento e Peugeot 106). La Twingo infatti riuscì nell’impresa di “far entrare” una monovolume negli ingombri di un’utilitaria, il modello ebbe un tale successo che questa prima generazione rimase a listino per circa quattordici anni.
Smart: la mini car dal design originale nata da un progetto firmato Mercedes-Benz e Swatch…
La Smart, nella sua versione a due posti (Smart ForTwo), è probabilmente il modello di city car più famoso al mondo. La piccola monovolume lunga all’incirca due metri e mezzo è uscita sul mercato nel 1996 sotto il marchio Daimler AG Mercedes-Benz. L’automobile si caratterizza da subito per l’originale carrozzeria, manca infatti il cofano anteriore e la cellula di protezione (Tridion) è a vista, il più delle volte verniciata con un colore differente rispetto il resto dell’auto. Altrettanto curato è il design degli interni caratterizzato da diversi elementi dalle forme tondeggianti (bocchette dell’aria condizionata, orologio, contagiri ecc..). Il marchio SMART è un acronimo di Swatch-Mercedes ART, infatti non tutti sanno che il progetto della piccola city car nacque negli anni ’80 dalla collaborazione tra l’importante casa automobilistica tedesca con la famosa fabbrica di orologi Swatch.
Toyota Yaris: il “Piccolo Genio” proveniente dal Sol Levante che ha conquistato l’Europa…
La Toyota Yaris è una utilitaria di un certo successo prodotta a partire dal 1999 dalla casa automobilistica giapponese Toyota. Il nome “Yaris” deriva da “Charis” (Cariti o Grazie), le dee greche che incarnavano il fascino e la bellezza. La vettura, nata dalla matita del designer greco Sotiris Kovos, ottenne subito un buon riscontro anche presso la critica specializzata tanto che l’anno successivo al suo debutto, nel 2000, venne eletta “Auto dell’anno”. L’utilitaria venne prodotta nelle due versioni a tra e cinque porte e lanciata sui mercati internazionali sostenuta da importanti campagne pubblicitarie che ruotavano tutte attorno al claim “Piccolo Genio” creato appositamente per questo modello. Oltre alla carrozzeria e alla parte motoristica la Yaris risultava curata anche dal punto di vista delle soluzioni adottate per la sicurezza e gli interni.
Aprilia SR 50: il primo scooter nella storia delle due ruote dall’anima sportiva…
L’Aprilia SR 50 è uno scooter di successo prodotto dalla casa di Noale a partire dal 1992. Si tratta di un ciclomotore a due tempi considerato come il primo ad aver introdotto il concetto di “sportivo” nel mondo degli scooter. Le soluzioni adottate nella prima serie del SR 50 infatti erano all’avanguardia, almeno rispetto gli standard dell’epoca, si andava dal freno a disco anteriore alla forcella teleidraulica passando per le colorazioni ispirate alle motociclette Aprilia da competizione. Gomme e sospensioni di carattere sportivo, e un più potente motore rispetto gli altri ciclomotori della stessa categoria, facevano dell’Aprilia SR 50 uno tra gli scoter più veloci ed agili tra quelli in circolazione nelle strade degli anni ’90, tanto da essere considerato quasi un’eccezione all’interno del panorama motociclistico italiano ed europeo.
MBK Booster: lo scooter a “ruote alte” di casa Yamaha di gran moda tra i giovanissimi…
MBK Booster è uno scooter di piccola cilindrata, di moda soprattutto tra i più giovani, prodotto presso gli stabilimenti francesi MBK a partire dal 1990 per conto della casa motociclistica giapponese Yamaha. In realtà la storia di questo scooter risale al decennio precedente, fu infatti negli anni ’80 che ad un team di ingegneri Yamaha venne l’idea di progettare uno scooter a ruote alte che chiamarono Yamaha BW’s, dove “BW” stava per “Big Wheels”. La prima presentazione del ciclomotore infatti risale al salone di Tokyo del 1988 dove il modello in realtà passò quasi inosservato. Ben diversa però fu l’accoglienza che lo scooter ricevette l’anno seguente, nel 1989, al salone di Parigi, fu così che i manager Yamaha decisero di spostare la produzione nei nuovi stabilimenti francesi MBK Europe, mossa questa che risultò indovinata per le sorti commerciali di un ciclomotore che sembrava ormai avviato a una veloce sparizione.
Ducati Monster: la regina delle “nude” nota ed apprezzata anche all’estero…
La Ducati Monster è una moto di tipo naked prodotta dalla casa motociclistica Ducati a partire dal 1993 in diverse cilindrate. Questa motocicletta è considerata in un certo qual senso la capostipite di questa categoria, la naked o nuda, che fino ad allora aveva avuto scarso successo. Le naked, la cui moda esplose proprio a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, sono motociclette che vengono commercializzate senza sovrastrutture o protezioni aerodinamiche particolari come cupolini, carenature o bagagliai, lasciando così in bella vista il propulsore e le varie componenti meccaniche della moto. Nel caso della Monster a dare bella mostra di se erano componenti di prim’ordine come il forcellone, il telaio, la sospensione progressiva Boge, l’impianto frenante Brembo e le sospensioni Showa. La Ducati Monster fu un tale successo da ispirare molte altre motociclette della stessa categoria.