Gli anni ’70, almeno qui nella capitale, non sono solo gli anni delle contestazioni studentesche e delle ideologie, ma sono anche gli anni in cui la gente, soprattutto tra i giovani, ama uscire e divertirsi, e non è un caso che, proprio in quegli anni, va diffondendosi in città un fenomeno di proporzioni planetarie importato dagli Stati Uniti, la disco music. In realtà la disco music aveva anch’essa un suo perché “politico” (nel senso largo del termine) infatti, per certi aspetti, era una sorta di reazione contro il dominio della musica rock allora imperante e contro la stigmatizzazione della musica da ballo da parte di certa controcultura giovanile molto diffusa all’epoca. Spazio quindi alle camicie di lurex, ai pantaloncini spandex, ai lustrini, agli abiti con spacchi vertiginosi, ai vestiti attillati e agli stivaloni in pvc o in latex, mentre per gli uomini camicie sbottonate sul petto e pantaloni aderenti, meglio ancora se danno risalto a determinate caratteristiche anatomiche!