Nel 1979 arriva in Italia uno tra i più famosi e clonati giochi elettronici della storia: Space Invaders. Il videogioco, creato dal giapponese Toshihiro Nishikado, è anche quello che diede il via al boom degli “arcade”, le macchine a gettoni, ingorde di 100 lire, che si trovavano, oltre che nelle sale giochi, praticamente in tutti i bar della penisola. La modalità di gioco di Space Invaders è piuttosto semplice, il giocatore controlla un “cannone mobile” che si sposta orizzontalmente sul fondo dello schermo e deve abbattere uno ad uno gli alieni che piano piano si avvicinano alla Terra. Nella zona alta dello schermo scorrono, di tanto in tanto, alcune “Navi del Mistero”, ovvero navicelle bonus che, se abbattute, incrementano il punteggio. Il gioco si conclude quando gli alieni raggiungono il fondo dello schermo oppure quando il cannone viene distrutto.