Negli anni ’80 il crescente e diffuso benessere porta a tutta una serie di cambiamenti, più o meno importanti, in quelle che sono le abitudini degli italiani e di conseguenza degli stessi romani. Si assiste in quest’epoca all’esplodere di fenomeni come la TV commerciale, la home video e il primo multimedia, mentre il walkman diventa un accessorio pressoché irrinunciabile per tantissimi giovani. Sempre in questi anni l’informatica si presenta al grande pubblico anche se il computer rimarrà comunque un “oggetto misterioso” ancora per gran parte della popolazione. Insomma gli anni ’80 nascono sulla scia delle nuove conquiste tecnologiche che tanta influenza avranno, soprattutto nelle due decadi successive, sulla vita di tutti i giorni di milioni e milioni di persone in tutto il mondo.
Adesivo Camel Trophy.. indimenticabile icona pop da appiccicare ovunque!
Negli anni ’80 era di moda, tra i ragazzi, collezionare gli adesivi pubblicitari dei vari brand dell’epoca per poi poterci “decorare” specchi, finestre e pareti della cameretta piuttosto che caschi, scooter e motorini. Per reperire l’adesivo giusto bastava richiederlo al commerciante di turno che, generalmente, lo dava via, altrimenti bisognava fare una buona scorta ogni qualvolta si faceva un acquisto in un negozio di abbigliamento, di dischi, di calzature o di articoli sportivi. Oltre a questo genere di adesivi c’erano poi quelli classici (non legati cioè ad alcun logo commerciale) che si vendevano in cartoleria alcuni dei quali si vedono in giro tutt’oggi. Tra gli adesivi anni ’80 comunque c’è ne era uno in particolare che si impose da subito come un vero must, l’adesivo giallo e nero della Camel Trophy, la prestigiosa competizione per fuoristrada nata nel 1980 per iniziativa della Camel.
Accendino Zippo anni ’80: un must per tutti i fumatori alla “moda”..
Tra gli accessori cult anni ’80, molto in voga tra i giovani e giovanissimi dell’epoca che avevano avuto la bella idea di cominciare a fumare, c’era senz’altro l’accendino Zippo. Prodotto da un’azienda statunitense a partire dal lontano 1932, il celebre accendino deve il suo nome a un altro prodotto che in quel tempo stava riscuotendo grande popolarità, la “zipper” (cerniera lampo). Il successo dello Zippo in realtà era dovuto soprattutto alla sua praticità, questi accendini infatti riuscivano a produrre una fiamma costante, alimentata da benzina, a qualsiasi temperatura e anche in presenza di vento. Gli accendini, nel corso della loro lunga storia, hanno conservato una linea quasi immutata e una caratteristica, tramite un codice inciso sulla base di ogni pezzo è possibile risalire al mese e anno di fabbricazione del relativo esemplare.
Apple II, il primo computer completo di video e tastiera.. nasce l’informatica moderna!
A metà degli anni ’70 due giovani americani, Stephen Wozniak (The Woz), un geniale informatico di origini ucraine, e Steve Jobs, un “visionario” con il pallino per gli affari, si mettono insieme, nel garage di famiglia dei Jobs, per assemblare quello che diventerà l’archetipo del primo personal computer della storia, l’Apple I. A differenza dei suoi predecessori infatti, altri calcolatori più o meno ingombranti privi di uscita video, l’Apple I aveva una caratteristica rivoluzionaria, la scheda del computer si poteva collegare ad un televisore. L’anno successivo, nel ’77, il tandem Wozniak-Jobs partorisce l’Apple II, un computer che, secondo l’idea di Jobs, doveva funzionare appena tirato fuori dalla scatola, senza parti da montare, completo di video, mouse e tastiera.. nasce l’informatica moderna! A partire dal 1980 la Apple imporrà sul mercato anche italiano i suoi prodotti, dagli Apple II ai Macintosh fino ai vari iMac, iPod, iPhone, iPad ecc..
Cassette VHS e videoregistratori a testine.. esplode il fenomeno della Home video!
Negli anni ’80 le varie tecnologie dedicate all’entertainment subiscono un vero boom, tra queste ci sono senz’altro i videoregistratori, speciali apparecchi attraverso i quali era possibile vedere film e cartoni animati seduti comodamente sul divano di casa propria. Il cosiddetto Home video infatti esplode proprio in quest’epoca anche grazie alla “praticità” dei famosi VHS (Video Home System), particolari supporti a cassetta dove i vari filmati venivano effettivamente registrati. Nati in Giappone negli anni ’70 i nastri VHS si diffondono a livello planetario solo nella decade successiva soprattutto in virtù della sempre migliore qualità tecnologica raggiunta proprio dai loro lettori, i videoregistratori. In questi anni infatti il classico videoregistratore VHS oltre ad offrire immagini di migliore qualità diventa stereofonico, migliorando, di non poco, la “user experience” dell’utente.
CD anni ’80.. CD Audio per la musica e CD ROM per il multimedia!
Negli anni ’80 il mercato viene invaso dai nuovi CD (compact disc), speciali dischi ottici utilizzati per la memorizzazione di informazioni in formato digitale. Tra questi saranno soprattutto i CD audio e più tardi i CD-ROM a rappresentare un grande passo in avanti rispetto le tecnologie passate. Il CD Audio nasce nel 1982 grazie ad una proficua collaborazione tra due colossi della tecnologia mondiale come Sony e Philips. Il “Compact Disc Digital Audio” si impone da subito come uno standard per l’audio digitale, musica inclusa, al punto che, l’industria discografica, dal momento della comparsa sul mercato dei neonati CD non sarà mai più la stessa. Il CD-ROM invece farà la sua apparizione solo qualche anno dopo, nel 1988, ma il suo arrivo sarà fondamentale per la nascita del “Multimedia” cosi come lo conosciamo oggi, visto che questi dischi, oltre al suono, potevano memorizzare anche immagini, video ecc..
Commodore 64: il computer che si collegava al televisore pronto per giocare..
Commercializzato a partire dal 1982 il Commodore 64 è stato uno dei computer di maggior successo della storia, nell’arco di dieci anni infatti (la produzione terminò nel ‘92) il C64 è stato venduto in circa venti milioni di esemplari. Tale successo fu dovuto innanzitutto ad un prezzo di vendita piuttosto competitivo, alla disponibilità di numerose periferiche (modem, stampanti, plotter, unità floppy disk ecc.), alle ottime performance sia a livello grafico che sonoro (ideali per i videogiochi), e soprattutto alla possibilità di poter collegare direttamente il computer ad un normale televisore. Tutte queste caratteristiche associate ad aggressive tattiche di marketing portarono il Commodore 64 ad essere venduto, oltre che nella classica rete di rivenditori autorizzati, anche sugli scaffali dei grandi magazzini piuttosto che nei negozi di giocattoli, aspetto questo che pesò non poco sul successo commerciale del prodotto.
Donkey Kong.. il videogame con l’idraulico Mario intento a liberare la sua amata!
Donkey Kong è un videogioco della Nintendo uscito nelle sale giochi in versione “arcade” nel 1981 e successivamente convertito in game per pc e console. La storia ha per protagonisti l’idraulico Mario, la sua fidanzata Pauline, il gorilla Donkey Kong ed è ambientata in un palazzo in costruzione. Per liberare la sua fidanzata dalle grinfie dello scimmione il nostro coraggioso idraulico dovrà salire le scale del palazzo evitando al contempo tutti i vari oggetti che Donkey Kong gli lancerà contro per tenerlo a distanza. L’unica arma che Mario ha a disposizione per distruggere i vari ostacoli (tranne le molle) sono dei martelli, però dovrà farlo entro un limite di tempo prestabilito, tenendo anche presente il fatto che, fintanto ha un martello in mano, non può ne salire le scale e ne saltare.
Floppy Disk: i pratici e lentissimi dischetti in plastica che vendettero cara la pelle..
Pratici e soprattutto economici i floppy disk sono stati il supporto di memorizzazione dati ad uso esterno per personal computer più diffusi tra gli anni ’80 e ’90, quando vennero via via sostituiti prima dai CD ROM e poi dalle pendrive USB che li mandarono definitivamente in pensione. Il floppy disk nacque in realtà nel lontano 1967, subì un continuo sviluppo fino agli anni ‘80, che lo portò a diventare sempre più piccolo e contemporaneamente più capiente, almeno rispetto i canoni dell’epoca, visto che al suo interno potevano essere memorizzati ben 1,44 megabyte di dati! La diffusione e la popolarità di questi dischetti fu tale che i vari produttori di pc, anche dopo la loro scomparsa dal mercato, aspettarono non pochi anni prima di eliminare dalle loro macchine le relative unità floppy, questo al fine di conservare una certa retro compatibilità con i tantissimi vecchi “floppy” ancora in circolazione.
Fustini Dash.. un must della casalinga anni ’80!
I fustini Dash sono stati, a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, vere e proprie icone pop oltre che il detersivo in polvere formato famiglia più popolare tra le casalinghe italiane. Ad un certo punto quando il fustino era stato completamente svuotato di detersivo lo si spostava nella cameretta dei bambini dove si trasformava in un comodo cesto per i giocattoli. Spesso le mamme più creative lo foderavano con carte colorate o con stoffe, magari riciclate da un vecchio tendaggio. Talvolta il fustino, soprattutto quello di forma cilindrica, finiva col diventare un economico, anche se non troppo affidabile, sgabello. Insomma un oggetto, il fustino Dash, entrato a far parte della memoria collettiva degli italiani se non altro come improbabile complemento d’arredo di tante case dell’epoca..
Gelati cult anni ’80: Cornetto Algida e Calippo Cola!
Inutile negarlo il Cornetto Algida è probabilmente l’icona per eccellenza dei consumi estivi, almeno per quanto concerne il mondo dei gelati, se non altro per via degli spot pubblicitari e relative colonne sonore che, nel corso degli anni, si sono trasformate spesso in veri e propri tormentoni. Il famoso cornetto, composto da gelato alla crema di latte con variegatura al cacao magro, granella di nocciole e meringhe su cialda wafer, fu brevettato in realtà nel lontano ‘59 da Spica, un gelataio di Napoli, senza però ottenere successo. Nel ’76 il prodotto passò alla Eldorado (poi assorbita dall’Algida) che ne cambiò in breve tempo le sorti. L’altro campione anni ’80 è sicuramente il Calippo, un ghiacciolo dalla caratteristica forma cilindrica, anch’esso a marchio Algida, al gusto di limone, arancia, fragola, frutta tropicale e (soprattutto) cola.
Grillo Parlante: il gioco della Clementoni che permetteva ai bambini di imparare divertendosi..
Il Grillo Parlante era un gioco didattico rivolto ai bambini dai tre anni in su distribuito in Italia dalla Clementoni. Il giocattolo era una specie di piccola valigetta di plastica rossa con tanto di maniglione per il trasporto, tastiera, un display fluorescente a otto caratteri e un altoparlante. Il gioco aveva cinque varianti: Scrivi, Ripeti, ABC, Codice ed Indovina, di cui le prime due (Scrivi e Ripeti) avevano a loro volta quattro livelli di difficoltà crescente: A, B, C, e D. Il gioco Scrivi, senza dubbio il più gettonato dalle mamme visto che permetteva al bambino di imparare a scrivere correttamente divertendosi, funzionava così: il Grillo Parlante pronunciava una parola che il bambino doveva scrivere tramite la tastiera, se le lettere immesse non erano quelle giuste si avevano altre chance e aiutini vari finche’ non si passava alla parola successiva..
Hip Hop: gli orologi in gomma al profumo di menta, fragola, vaniglia, liquirizia..
Se si esclude il fenomeno Swatch, che ebbe una portata planetaria, uno dei “segnatempo” cult anni ’80, almeno tra i più giovani, è stato senz’altro l’orologio Hip Hop. Nato da un’idea dell’imprenditore Marcello Binda, l’Hip Hop era un orologio in silicone vivacemente colorato dall’aspetto fresco ed informale e quindi perfetto per il tempo libero. L’originalità di questo orologio consisteva nel fatto che aveva un quadrante intercambiabile e il cinturino in gomma profumata (rosso fragola, verde menta, nero liquirizia ecc..), profumo che però, con il passare del tempo, perdeva in intensità fino a svanire del tutto. Il primo Hip Hop fu lanciato sul mercato italiano nel 1985 ed ebbe subito successo tanto che, nel giro di quattro anni, se ne vendettero circa due milioni di pezzi.
Idrolitina, Frizzina e Cristallina.. le acque frizzanti fai da te che “sgasavano” velocemente!
Idrolitina, Frizzina, Idriz e Cristallina, nomi e marchi differenti per un unico prodotto: polvere per uso alimentare da aggiungere all’acqua per conferirle effervescenza. Negli anni ’80 infatti era in uso, in buona parte delle famiglie italiane, bere durante i pasti la semplice acqua di rubinetto, questo almeno succedeva in quelle località, come ad esempio Roma, dove l’acqua di rete oltre ad essere ovviamente potabile al 100 % aveva anche un buon sapore. Spesso però questa stessa acqua veniva resa “frizzantina” con l’ausilio di speciali polverine che funzionavano un po’ tutte allo stesso modo, bisognava infatti versare il preparato di una intera bustina in una bottiglia da un litro d’acqua con tappo a molla, agitare la bottiglia sotto sopra e attendere qualche minuto. Finito il rituale ecco pronto un litro di acqua frizzante che andava consumato al più presto visto che, l’effetto effervescenza, tendeva a scemare abbastanza velocemente!
Lampade di design anni ’80: lampade a fungo, lampade ad arco e totem luminosi..
Negli anni ’80, sull’onda di certo “post-modernismo”, il design sembra rompere con le forme asciutte e sobrie che avevano caratterizzato le produzioni dei decenni precedenti per dare più spazio al colore e alla fantasia. Nascono così, per rimanere in tema di lampade, prodotti come la “Callimaco” di Ettore Sottsass, una sorta di totem multicolore in alluminio e acciaio dall’aspetto giocoso ed elegante al tempo stesso. Oltre alla Callimaco, che rimane probabilmente l’esempio più noto per quanto concerne il design di accessori per l’illuminazione in stile anni ’80, saranno tantissimi i modelli più o meno riusciti che invaderanno questo particolare settore di mercato, si troveranno infatti lampade a forma di fungo, lampade a braccio, lampade a arco, lampade in stile pop, lampade sferiche e semisferiche ecc..
Mentine a prova di bacio! tic tac e caramelle Polo..
Nei primi anni ’80, tra i giovani ma non solo, esplose il consumo di chewing gum (Brooklyn, Big Babol ecc.) cosi come di particolari caramelle alla menta dal gusto “rinfrescante”. Le due mentine più popolari dell’epoca (e vendute ancora oggi) erano senz’altro le tic tac, prodotte dalla Ferrero, e le Polo di casa Nestlè. Le tic tac sono piccoli confetti di colore bianco al gusto di menta, almeno nella variante classica, custoditi in scatolette di plastica trasparente con sportellino a ribalta, il nome delle caramelle deriva proprio dal caratteristico rumore dei confetti nel pacchetto quando questo viene agitato. Le Polo invece sono delle caramelle, anch’esse al sapore di menta, facilmente riconoscibili per via della tipica forma a ciambella e note anche per il famoso slogan “Polo, il buco con la menta intorno”.
Mille Lire anni ’80: la banconota con sul recto il ritratto di Marco Polo!
Il taglio moneta da 1.000 lire è stato probabilmente il più importante in tutta la storia della cartamoneta italiana, il biglietto da 1.000 lire infatti, a differenza delle altre banconote più grandi, fu introdotto fin dalla nascita del Regno d’Italia, o meglio un anno più tardi, nel 1862. In realtà, come testimonia la famosa canzone di Gilberto Mazzi degli anni ’30 “Mille lire al mese”, questa particolare banconota è stata tra le più prestigiose fino alla prima metà del XX secolo, per poi svalutarsi inesorabilmente tanto è vero che negli anni ’80 le 1.000 lire erano ormai considerate banconote di piccolo taglio. Le 1.000 lire degli anni ’80 sono quelle che raffigurano sul recto il ritratto di Marco Polo e sul verso uno scorcio del Palazzo Ducale di Venezia. Queste banconote ebbero corso dal 1982 al 1995 quando furono soppiantate dalle 1.000 lire con il ritratto di Maria Montessori.
Pac-Man.. il celebre videogioco ispirato da una pizza a cui mancava una fetta!
Pac-Man è uno dei videogiochi più famosi di sempre. Pubblicato nel 1980 nel formato arcade da sala, negli anni successivi sono state create innumerevoli versioni per la quasi totalità delle console e dei computer in circolazione. Il gioco consiste nel guidare una creatura sferica di colore giallo, chiamata Pac-Man, facendole mangiare tutti i numerosi puntini disseminati all’interno di un percorso labirintico, nel far questo però il nostro Pac-Man dovrà evitare di farsi toccare da quattro piccoli fantasmi, pena la perdita immediata di una delle diverse vite a disposizione. L’origine di Pac-Man è piuttosto singolare, sembra infatti che l’idea al suo creatore, il giapponese Tohru Iwatani, sia venuta all’improvviso durante una cena tra amici guardando una pizza a cui mancava una fetta!
Playmobil: i pupazzetti snodabili con il volto ispirato ai disegni dei bambini!
Negli anni ’70, per conto di un’azienda di giocattoli tedesca, un certo Hans Beck ebbe l’idea di creare dei prototipi di pupazzetti in plastica provvisti di accessori da fare poi testare ai propri nipotini. Il test casalingo andò bene tanto e vero che i ragazzi dimostrarono da subito un certo entusiasmo per i nuovi giocattoli. Hans Beck, confortato dai risultati, decise quindi di andare avanti con il suo progetto ponendo le basi di quello che sarebbe diventato, di lì a qualche anno, l’universo Playmobil. I primi Playmobil erano alti 7,5 cm, potevano quindi essere tenuti comodamente nelle mani di un bambino, muovevano testa, braccia e gambe e avevano le mani in grado di afferrare accessori (e dal 1982 anche di ruotare su loro stesse). Il volto delle action figure fu realizzato studiando i disegni dei bambini in età scolare, i Playmobil avevano infatti testa e sorriso grandi e niente naso. Il successo del giocattolo fu immediato e planetario!
Pongo e Das.. le paste modellabili della Adica Pongo per artisti in erba!
Chi è stato bambino negli anni ’80 probabilmente se le ricorda tutt’oggi, stiamo parlando infatti delle particolari paste malleabili destinate ai più piccoli e prodotte in Italia dalla Adica Pongo, il DAS e il Pongo. Il DAS era una sostanza per modellare, molto simile alla creta, ma in grado di solidificare senza l’ausilio del calore di un forno. L’invenzione di questo particolare prodotto destinato soprattutto ai ragazzi delle scuole la si deve a un italiano, Dario Sala, di cui “DAS” è l’acronimo del nome. Il DAS veniva messo in vendita anche in speciali confezioni dette “Play DAS”, complete di stampi, accessori e vernici particolari (vernidas), tramite le quali era possibile riprodurre personaggi dei cartoon come i Puffi o ambientazioni particolari come lo zoo e il presepe. Il Pongo invece era una speciale plastilina malleabile prodotta in vari colori atossici che, a differenza del DAS, non solidificava e poteva quindi essere riutilizzata più volte.
Racchettoni da spiaggia: il gioco nato dal tamburello e papà del beach tennis!
A cavallo tra gli anni ’70 e ’80 si assiste in tutte le spiagge italiane, dalle coste laziali alla riviera romagnola, dalla Versilia fino giù in Sicilia, all’esplodere del gioco dei cosiddetti “racchettoni”, speciali racchette di legno o in plastica utilizzate, più o meno abilmente, dai bagnanti per lanciarsi una pallina l’un l’altro un po’ come si fa nel ben più articolato gioco del tennis. Il gioco dei racchettoni in realtà è un diretto discendente del “tamburello”, altro gioco diffuso sulle spiagge italiane fin dai primi anni del ‘900. Sempre dal gioco dei racchettoni nascerà, più tardi e proprio qui in Italia, il “tennis da spiaggia” o “beach tennis”, riconosciuto dal CONI nel 2011 sport agonistico a tutti gli effetti.
Radione anni ’80! musica pop, rockettara e break dance a tutto volume..
Il boombox anni ’80, meglio conosciuto come radione, era uno stereo portatile di medio grandi dimensioni con altoparlanti integrati utilizzato dai ragazzi per ascoltare musica nei contesti più disparati, per strada come alle feste, a casa cosi come al mare o in campagna. Tecnicamente il “radione” era in grado di riprodurre le classiche musicassette, molto diffuse all’epoca, di sintonizzarsi sulle maggiori stazioni radio, oppure, negli ultimi modelli, di leggere i neonati CD musicali. In realtà il “radione” era sinonimo anche di una certa cultura giovanile molto in auge in quegli anni, del resto fenomeni come breakdance o hip hop, oppure il punk e più in là la techno, molto difficilmente avrebbero potuto prender piede, almeno nella misura in cui sono riusciti a farlo, se non avessero avuto a disposizione uno strumento come il tanto caro boombox.
Rullino Kodak.. il classico rullino fotografico 35 mm amato da dilettanti e professionisti!
Nella seconda metà degli anni ’80, prima quindi dell’avvento della cosiddetta “fotografia digitale”, la tecnologia per la fotografia tradizionale (analogica) era ormai al suo massimo sviluppo. La pellicola più diffusa all’epoca, a livello amatoriale cosi come in quello professionale (fotogiornalismo, foto sportiva, foto di viaggi ecc.), era senz’altro il formato 35 millimetri, un tipo di pellicola che doveva il suo successo commerciale al fatto che consentiva di costruire macchine leggere, di dimensioni ridotte e relativamente economiche. La 35 mm era custodita (quasi sempre) in pratici cilindretti di plastica chiamati rullini fotografici, utilizzatissimi all’epoca, al punto che, il rullino Kodak nelle classiche tonalità giallo-nero rappresenta uno degli oggetti simbolo di tutti gli anni ‘80.
Simon: il coloratissimo disco elettronico dalla vena pop che stimolava riflessi e memoria..
Commercializzato in Italia a partire dai primissimi anni ’80, Simon è un gioco elettronico inventato da Ralph Baer, ingegnere tedesco naturalizzato statunitense, che ebbe un successo enorme in tutto il mondo tanto da diventare uno dei simboli di certa cultura pop dell’epoca. Il gioco si presenta come un disco con quattro pulsanti di colore rosso, blu, giallo e verde, questi pulsanti si illuminano secondo una sequenza casuale e ad ogni loro attivazione è associato un suono particolare. Una volta terminata la sequenza il giocatore deve ripeterla premendo i pulsanti nello stesso ordine, se riesce nell’intento Simon proporrà una nuova sequenza uguale alla precedente con l’aggiunta di un nuovo pulsante-tono e così via, finché il numero di sequenze da memorizzare diventerà sempre più ostico anche per i giocatori più dotati.
Super Mario Bros. e le avventure nel Regno dei Funghi tra Principesse e Re malvagi!
Super Mario Bros. è un videogioco pubblicato nel 1985 da Nintendo. E’ il primo titolo della serie “Super Mario”, gioco che ha venduto oltre quaranta milioni di copie in tutto il mondo. Il game è ambientato nel “Regno dei Funghi”, un luogo pacifico in cui creature dalla testa a forma di fungo chiamate Toad vivono in perfetta armonia. Questa pace viene compromessa da Bowser, un re malvagio il quale oltre a trasformare i Toad in blocchi di ghiaccio tiene in ostaggio la principessa Peach. A liberare la principessa e i Toad dalle grinfie di Bowser ci penseranno due fratelli italiani Mario e Luigi attraverso un viaggio ai confini del regno lungo otto mondi. L’obiettivo del gioco infatti è attraversare i tanti mondi del “Regno dei Funghi”, eliminare oppure evitare il malvagio Bowser e le sue truppe, e salvare quindi la Principessa Peach.
Super snack anni ’80: Mars il nero e Kit Kat il rosso..
Tra gli snack che furoreggiavano negli anni ’80 due sono i prodotti che forse, più di altri, sono riusciti ad imporsi sul mercato, il Mars, con la caratteristica confezione nera con scritta rosso-oro, e il Kit Kat (o KitKat) con l’altrettanto riconoscibile packaging in rosso. Il Mars è uno snack con al suo interno biscotto, una base di torrone, mandorle e uno strato di caramello ricoperto da del cioccolato al latte. Il Kit Kat è invece uno snack composto da più barrette di wafer (tre biscotti e due strati di crema) ricoperte anch’esse di cioccolato al latte. Il nome “Kit Kat” pare sia stato suggerito dal particolare rumore che fanno le barrette quando vengono spezzate.
Telecomando TV per zapping professionale in perfetto stile anni ’80!
A partire dai primi anni ’80 tra gli italiani si diffonde una nuova disciplina, lo zapping, il saltare cioè continuamente da un canale televisivo all’altro in modo tale da vedere in contemporanea dieci programmi TV e non seguirne realmente nessuno. Questo nuovo “sport” nazionale aveva, ed ha tutt’oggi, uno strumento principe, il telecomando TV, una sorta di scatoletta magica completa di numeri e simboletti per lo più incomprensibili che riusciva ad adempiere ad una duplice funzione: da un lato ti permetteva di cambiare canale televisivo senza alzarti dalla poltrona e dall’altro ti liberava dai fastidiosi spot pubblicitari che, proprio a partire dagli anni ’80, iniziavano a martellare i poveri e inerti telespettatori (quando arrivava la pubblicità infatti lo zappista professionista passava immediatamente ad altro canale televisivo)..
Telefono Pulsar di casa SIP.. il nuovo telefono con i tasti per l’utilizzo casalingo!
Nelle case italiane anni ’80, almeno in quelle di recente costruzione, non poteva mancare! in salone, nel corridoio oppure direttamente in camera da letto c’è ne era almeno uno, parliamo del nuovo telefono di casa SIP (Società Italiana Telecomunicazioni) chiamato Pulsar. I moderni telefoni Pulsar furono introdotti a partire dal 1985 e si diffusero a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale. Il Pulsar è stato il primo telefono SIP fornito di tastiera per la composizione del numero, era quindi un modello parzialmente elettronico, privo di quei meccanismi a molla caratteristici dello standard SIP precedente, il Siemens “Bigrigio”. A partire dal 1990 il Pulsar fu lentamente sostituito dal nuovo modello Sirio.
Uniposca.. i pennarelli per scarabocchiare banchi di scuola, zainetti e caschi!
Negli anni ’80 (ma ancora oggi), soprattutto tra i teenager, era una sorta di mania scrivere e scarabocchiare muri, porte, banchi di scuola, zaini, diari, cartelline, quadernoni, jeans, scarpe da ginnastica, caschi e quant’altro! Il mercato comprese da subito questa “urgenza” adolescenziale e rispose con una linea di pennarelli estremamente colorati e versatili adatti un po’ per tutte le superfici, i pennarelli UniPosca. Gli UniPosca infatti avevano una serie di caratteristiche perfette per questo genere di utilizzo, erano in vernice acrilica, erano atossici (o quasi) e avevano un tratto grosso. Complici anche riuscite campagne pubblicitarie che chiudevano con il payoff “UniPosca punto e basta… by OSAMA!” questi pennarelli riuscirono in breve tempo ad imporsi come un vero e proprio must per un’intera generazione.
Walkman: il simbolo di un’intera generazione lanciato nel film “Il tempo delle mele”..
Il walkman è uno dei più grandi successi commerciali degli anni ’80 e rappresenta, per certi aspetti, l’icona di una intera generazione. Introdotto sul mercato dalla Sony nel 1979 (il primo modello di walkman è quello della foto, il TPS-L2 di colore blu-argento), il celebre lettore di musicassette ebbe da subito un notevole successo per un motivo molto semplice, all’epoca infatti, siamo nei primissimi anni ’80, potersi portare in giro con sé la propria musica preferita era davvero all’avanguardia. In realtà il lancio pubblicitario del walkman lo si deve più che altro ad uno dei film cult di quegli anni, “Il tempo delle mele”, dove nella scena simbolo della pellicola una giovanissima Sophie Marceau, nel frastuono di una festa, indossa un paio di cuffiette e ascolta musica romantica assieme al suo ragazzo proprio da un walkman..