Diventato famoso grazie ai tumulti studenteschi del ’68, l’eskimo, il giaccone impermeabile verde militare (ma c’era anche in blu scuro e in beige) divenne quasi un simbolo tra i giovani di sinistra degli anni ’70. Questo indumento del resto aveva due apprezzabilissime caratteristiche, un prezzo accessibile e la praticità, il cappuccio e la fodera interna in pelo sintetico staccabile lo rendevano infatti un capo che si poteva sfruttare in diverse condizioni climatiche. Spesso l’eskimo era portato insieme ad una kefiah (tradizionale copricapo arabo) annodata intorno al collo, quasi una “divisa” quest’ultima di una certa controcultura militante molto diffusa tra gli studenti romani sia liceali che universitari.